martedì 27 maggio 2014

BEAUTIFUL STRANGER

Che viviamo nell'epoca del virtuale ormai è un argomento trito  e ritrito.
Che ci sono poi quelli che "io non sono su Facebook,  nemmeno twitto, figurati.."già lo sappiamo:magari è il nostro collega, il vicino o l'uomo che abbiamo appena conosciuto
Per carità,  ognuno è libero di fare/dire ciò che vuole..senza però puntare il dito e giudicare. Da ambo le parti, eh..
Certo, aprendo parentesi, anche il troppo fà male..ma si argomenterebbe fino a domani..volendo.
E poi , nasce lei: la tendenza che va a spiazzare le nostre abitudini , nasce in America, Australia,  ( dappertutto , tranne che qui.) Nasce come la scoperta del secolo ( e dell'acqua calda) :-)
PARLARE CON GLI SCONOSCIUTI.   Attaccare bottone, insomma.  Eh si, parlare con gli sconosciuti aumenterebbe la nostra autostima . Perché l'essere "scelti" ci fà stare bene. Ci fà sentire accettati, che a mio modesto avviso  è il semi fulcro della nostra esistenza.
Esperti dicono che si, parlare e parlare, sorridere a visi e persone che non siano nick name aumenta il circolo di emozioni buone.
E le emozioni buone, ben vengano eh!
L'ho letto sul mio settimanale femminile preferito ( che l'anno scorso  ha pubblicato un mio mini racconto)   :-)  e..si , la nuova tendenza, vecchia come il mondo a me piace!
Basta scegliere a pelle una persona verso cui sentiamo vibrazioni positive. Sorriderle e poi se la cosa è reciproca ..da cosa nasce cosa.
Ultimamente ho fatto un'esperienza quasi simile:ho partecipato ad un seminario.  Che prevedeva la partecipazione attiva dei presenti ( sconosciuti) . È stata una  bella esperienza, piena..non ricordavo quanto fosse costruttivo lo scambio di emozioni, sensazioni con persone mai viste. E non importa quanto uno possa essere chiuso, timido o mal portato a socializzare: parlare con gli sconosciuti ci fà bene!

Buona camicia a tutti!  :-D

giovedì 22 maggio 2014

LA FORZA DELLA VITA.

Le ho viste in tv di frequente, questa settimana.
Mai insieme, ma in comune hanno molto.
Storie di vita diverse: un tragico epilogo per entrambe.
Una relazione malata,l'abbandono dopo la consapevolezza e poi  la tragedia.
Due donne sfigurate,  dei volti non volti,  cicatrici, ustioni ancora evidenti, forse una piagata più dell'altra. 
Una di loro ha scritto un libro, l'ho aperto più volte in libreria.
Ma il racconto mi fa male.
A me, che non ho la più pallida idea di cosa possa significare non riconoscersi più .
Che non so cosa significa non avere più un braccio, una mano che non ce la fa ad aprire una porta , a non avere la pelle o ad averla mangiata dall'acido.
Che non so cosa significa avere la forza di attaccarsi così tanto alla vita da vivere nonostante tutto.
Non che io non apprezzi la vita, eh.
Forse mi è piu'cara di un anno fa, da quando lui non c'è più amo ogni respiro. 
Quanta forza ha , la vita , da renderti invincibile di fronte a simili  eventi? 
Quanto c'è di tuo,  e quanto di suo?  
Proprio tutte noi, avremmo reagito nello stesso, identico modo? 
Non so darmi risposta, io che impiego 3 ore per prepararmi  ad uscire, che mi lamento sempre, che potrei perdere quei chili, che  ora vorrei tornare bionda, che magari un po'piu'alta....
Che alla fine, sono donna uguale a loro e da loro posso prendere  la forza della vita. 

giovedì 8 maggio 2014

CONSAPEVOLEZZA.

immagine presa dal web
Ho sempre pensato "e' mia e decido io a chi darla". Ed ho fatto cosi'. L'ho data poche volte consapevolmente e, molto piu' spesso, l'ho data a destra e sinistra senza pensarci due volte. L'ho data a chi ha saputo prendersela con piccole attenzioni e un pizzico di delicatezza. L'ho data a chi ne ha avuto cura e chi l'ha maltrattata , facendomi soffrire e lacerandomi. L'ho data a chi non sperava piu' di poterla avere.
L'ho data a chi non la voleva. L'ho data a uomini e donne .Lentamente , un po' alla volta ho iniziato a non darla piu'.
L'ho tenuta tutta per me, conservandola con cura e traendone piacere, di tanto in tanto.
E poi ho imparato. Ho imparato a darla con consapevolezza , a piccole dosi, solo quando ne ho veramente voglia. Solo quando la spinta e' veramente forte.
ho imparato che non la si puo' dare a tutti in modo indiscriminato.
Perche' la fiducia e' un bene prezioso. 
          (dal web)