E nell'uguaglianza delle donne, questo cercavano di insegnarmi: che tutte abbiamo un istinto, un grembo da cui attingere forza e decisioni. Io avevo solo la mia forza di volontà e il coraggio.
Volevo essere come le altre e nell'incessante mia ricerca del pezzo mancante , del "guasto" da riparare in me, ho accarezzato il mio ventre aspettando risposte.
Io volevo essere come le altre e sentire quel che c'era da sentire e forse per un pò ho sentito..Ma erano altre voci.Non la mia.
La voce della direzione, quella del lavoro per me, quello della vocazione sicura,quella del "prendi te stessa e vai"( si, ma dove? )
Quella che raccontava l'amore e la fusione di due in uno, ma io non le sentivo mie quelle voci.
Cercavo di entrare in una taglia che non mi corrispondeva. E.. come tutte quelle donne che non entrano nei jeans taglia 38 pensavo di essere sbagliata.
Quante voci in me, nella mia testa, per cercare di essere me. Io cercavo di essere come le altre, ma poi dentro me qualcosa non si piegava.
Sentivo questa forte, forte spinta a non piegarmi. Addirittura il desiderio che fossero gli altri, per una volta, a piegarsi.
In questo momento sospeso è tutto questo che son chiamata a osservare e poi ancora capire e scartare o tenere.
Io volevo essere come le altre ma avevo le scarpe strane.
Anna