domenica 29 giugno 2014

A R.

"E che problema c'è" ? mi dicevi sfoderando il tuo sorriso più seduttivo.
Avevi quella maniera tua di sorridere, inclinavi leggermente la testa, socchiudevi gli occhi...e..smile.
A volte mi sfioravi leggermente..che si sapevano le tue intenzioni..ovvio..ma sorrido io, ora,  mentre penso che non lo dicevi mentre eravamo insieme. Avevi una specie di pudore, tu..
Quello che avevi da dirmi,  sfacciato e senza censura, me lo scrivevi.
Poche esplicite righe.
E poi, quasi a pentirtene..mi chiedevi scusa.
"Scusa per il linguaggio..scusa per le proposte "..ma non te l'ho mai detto che mi piaceva sentirmi così desiderata.
Chissà cosa fai.., ora..
Chissà se pensi anche tu a me..qualche volta.
Era bello stare insieme..mettersi a nudo..dei pensieri, di quel che era stata la nostra vita: folleggiante la tua..monastica la mia.
E quella tua ombra, quando alla mia domanda forse invadente di quel privato di cui non si poteva parlare tra noi..mi hai risposto il no più malinconico  :"no, niente figli."
Chissà dove sei...certo, , che stupida..sarai alla tua vita di sempre..in cerca di nuove emozioni , di nuovi sguardi, di nuove tentazioni..
"Ma poi torno a casa, mi piace fare così", mi avevi scritto una volta..
Chissa' se pensi anche tu a me..qualche volta. ..
Se pensi alle cose che di me ti ho rivelato..sincera come non mai. Come mai più mi è capitato. Custodite da te, dal tuo sorriso, dal tuo modo di farmi sentire compresa, sicura, mai derisa..
Ciao dolce e gentile R.  hai voluto che finisse così,  con le tue scuse e un augurio di felicità. 
Felicità anche per te!
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giovedì 19 giugno 2014

DONNE.

Ho letto una frase che mi ha davvero lasciata  inquieta..una frase su una bacheca di una donna, su FB. Frase che mi conferma ciò che ho provato sulla mia pelle. ..con amiche e conoscenti : noi donne siamo ben lontane dall'essere solidali tra di noi.
E pazienza,  con gli anni te ne fai una ragione..smetti di chiederti perché,  cos'hai di sbagliato, tu.. smetti di analizzare ogni tua frase, ogni  tua azione..ti dici che è così e basta .
La frase parlava di donne "brutte" che sono brutte perché non sono mai state amate. Da un uomo. E per questo hanno dentro un livore che (presumo) le rende brutte. 
Ora, non voglio entrare nel merito dell'evento che ha scatenato la frase, non lo conosco..so solo che questa frase è brutta. E cattiva.
Non credo esistano donne che non sono mai state amate. In generale e da un uomo. Credo che esistono donne che non si amano.     E per questo fatto , non sono brutte.  Hanno solo un conflitto dentro. E magari , traspare.
Tanti luoghi comuni aleggiano sulla donna: la più diffusa leggenda metropolitana vuole l'uomo confuso, perché "le donne non le capisce, perché non sai mai quando dice no sul serio..perché quel no è un sì..in realtà.  "
Un amico mi disse, una volta che voleva capirci,..e sarebbe stato disposto ad avere il ciclo, per una volta..per arrivarci . Non chiediamo di essere capite, non serve se non ci riuscite. . A volte non ci capiamo neanche noi.. temporanea confusione finché ammettiamo a noi stesse il reale bisogno/ sogno.    
Non abbiamo "colpe " ..come quando da piccole ci dicono che no, non si deve vestire provocanti,  che poi..la frase che non ti piace, te la cerchi. Che il gelato non si lecca, che non stà bene..ma tu non lo sai..che l'ultima vittima di una brutalità senza perché ..era più grande e più matura...dell'animale che le ha tolto la vita.
Colpa. L'unica colpa che abbiamo è quella ..di crederci..sempre.In fondo. 
A Stefano, che mi ha capita più d'ogni altro.  

mercoledì 11 giugno 2014

GUIDO.

Guido è un uomo curvo , piccolo e magro, senza denti..
Uno sguardo assente  e forse 75 primavere sulle spalle.
Guido è un senzatetto.
La prima volta che l'ho visto era inverno, nel parcheggio del ristorante.
Guido stava "cenando", piatti di carta poggiati a terra e una bottiglia di vino in mano.
Non si era accorto che lo stavo guardando. Io quasi piangevo ..lui mangiava soddisfatto
Non lo so perché. non chiedetemelo: Guido mi ha ricordato mio padre..
Saranno state le rughe, il suo incedere lento e titubante..non lo so...
Guido mi ricorda mio padre anche se non gli somiglia affatto.
Un giorno preparo un panino super farcito..e dell'acqua in bottiglia.
"No, l'acqua non la posso bere" la sua risposta secca e candida mi fà sorridere da dentro.
Guido preferisce bere un pò di vino rosso.
Da allora Guido è puntuale: quasi ogni giorno passa al ristorante. Alle 19.
Se non vede nessuno , continua a girare nei vicoli , curvo..lo sguardo fisso al portone.
Se ci vede, si ferma ..sulla soglia. È discreto, Guido. Non entra e non chiede.
Ci guarda e aspetta. Con fierezza e dignità. 
Tutti sorridiamo ..Guido ormai fà parte delle nostre giornate.
Chissà cosa avrebbe detto mio padre, vedendo Guido. 
Chissà se Guido ha dei figli,..se aveva una vita normale prima..
Chissà cosa pensa di noi..se gli piace ciò che gli prepariamo..
Forse, la prossima volta glielo chiederò.