venerdì 28 marzo 2014

LETTERA A TE .

Voglio fidarmi di te. che vuol dire  : e' tutto nuovo per me.
Voglio fidarmi di te. che vuol dire: ti guardo sicura e mi affido.
Mi fido di te.
Vuol dire che sono tranquilla nelle tue mani. so che ce la metterai tutta , questa volta..
per non deludermi .
Lo so , lo so..ti ripeto che voglio fidarmi.
Ti guardo.
Ti scruto.
Non ho che te..per fidarmi.

domenica 23 marzo 2014

IL CONDOMINIO.PARTE SECONDA. SARAH

Sarah abitava all'ultimo piano della palazzina. In una piccola ma confortevole mansarda. Era, nel condominio..l'ultima arrivata ..la donna che aveva portato scompiglio nelle vite  monotone delle altre.
Bastava che apparisse..sinuosa..ancheggiante nei suoi jeans skinny tacchi alti ed enormi e generose scollature ..e tutti ammutolivano, per poi sparlare dietro .Eh si, proprio sparlare..che Sarah lo sapeva...ma la cosa le era indifferente.
Sparlavano del suo atteggiarsi, del suo abbigliamento, delle ore ..sempre più piccole in cui rincasava. Del suo vivere sola, nonostante la bellezza,
Che le bastava uno sguardo...un sorriso ammiccante o anche un piccolo broncio...per conquistarli..gli uomini. Era davvero strano  , che fosse sola.
Era anche un po'esibizionista, Sarah..
Le piaceva non chiudere le tende, quando , uscita dalla doccia , soleva massaggiarsi con una crema idratante ..
Una volta sorprese un  dipendente di una società dirimpettaia ..guardarla  insistentemente dalla finestra di fronte. . Le era piaciuto questo spettacolo inaspettato di cui era l'assoluta protagonista.
Come anche quella volta al bar, al centro commerciale..
Mentre l'amica parlava , parlava e parlava. lei era assente.
Catturata da un uomo che  la stava fissando,  seduto più in là. .. ogni tanto emergeva per ricambiare gli sguardi. Lo faceva però,  sistemandosi la scollatura. L'uomo iniziò così a farle segno di avvicinarsi..
Però, lei era così. Sarah si stancava  subito del gioco  ..
Ed era come se fuggire fosse per lei il finale migliore da  scrivere.
Lei che non si piaceva quasi mai..o solo a tratti..brevi attimi in cui poteva spaccare il mondo. Era così. Sarah..
Da accettare o evitare. Senza vie di mezzo.

venerdì 21 marzo 2014

IL CONDOMINIO. PARTE PRIMA.

Era una casa come le altre, non appariscente ..ma esteticamente piacevole.
Il passante veniva colpito dalla facciata in muratura, nudi mattoni  senza intonaco..cui lateralmente si arrampicava fiera una folta bouganville .
I balconi avevano le ringhiere in ferro..e le imposte erano di un verde prato , a tratti sbiadito, che ben si  armonizzavamo con il lilla della bouganville.  Di mattino inoltrato ..quando il sole batteva caldo...la casa pareva splendere..come se fosse stata lucidata nella notte.
Il portone, di legno antico ..con delle strane maniglie arrugginite..era sistematicamente spalancato, quasi ad invitare l'entrata.
La casa troneggiava fiera in una stradina secondaria del centro della città , proprio all'angolo.
Di fronte il vecchio mercato.. un paio di osterie e girato l'angolo una scuola elentare.
C'era sempre nella via , quindi, un lento via vai di persone ..un'aria che si profumava d'arrosto puntuale alle 11 e un vociare allegro di bimbi.
Il condominio della casa era un miscuglio di diversità e stranezze : esse venivano fuori soprattutto nelle riunioni ..a cui stranamente partecipavano tutti. Anche per le più semplici e  vane ragioni. Con il rammarico immenso dell'amministratore.
Al primo piano, proprio nel l'appartamento di fronte la grande scalinata, abitava "suor Maddalena" una ex suora , di mezza età,  che aveva abbandonato da un decennio la vita religiosa . Questo ufficialmente. Perché nella vita reale continuava ad essere suora. Pensava e si comportava da suora, nonostante gli abiti "normali"
Al secondo piano abitavano Linda e Ludovica .La sola cosa che le accomunava era la "L"  del nome.
Perfettina e un po'lunatica la prima, in carriera e solare la seconda.
Il saluto quando si incrociavano era d'obbligo, un rapido sorriso abbozzato..a volte un breve commento sul tempo..ma nulla di più.
Al terzo piano abitava Elga, la più strana del condominio. Una donna molto gentile, ma nevrotica e ansiosa.
All'ultimo piano..nella piccola mansarda, abitava Sarah. Con la H come era solita puntualizzare, gettando in fuori il lungo ciuffo biondo.
Sensuale ed acchiappamaschi , anche solo con lo sguardo..era sovente protagonista delle chiacchiere del condominio, per via del suo abbigliamento e del via vai notturno.
(Idea iniziale di Birba.) 

giovedì 13 marzo 2014

IL BIVIO.

Sei ad un bivio. - mi disse con la voce seria. 
Sapeva equilibrare benissimo il suo tono ..ciò che mi diceva passava dalla via del"massi' freghiamocenechelavitaèneraconsfumaturedirosa" per incrociare la via del"oraètempodirifletterebeneunsecondonevàdite, di me.."
Amavo molto le sue telefonate.
Riemergeva dopo tanto tempo, bussando alla mia vita con uno squillo.
E tutto era come la prima volta.
Pioveva, la prima volta...ed io ero vestita troppo leggera per quel pomeriggio freddo di ottobre.
Ricordo tutto come se fosse oggi.
Tremavo,..un po'per colpa del freddo vento un po' per l'emozione. 
Tu eri troppo in la'con gli anni..ed io ero troppo giovane. 
Ma i sentimenti se ne fregano del tempo, dell'età ..delle diverse vite, delle scale sociali...arrivano e ti travolgono.
Senza darti il tempo di capire e scappare. 
Ricordo tutto ..anche che, ad un certo punto per coprire me..hai rinuciato alla tua giacca.
-Sei ad un bivio- mi disse con la voce seria. - ma potrai sempre contare su di me- questo non lo disse...in realtà,  ma io so che sarebbe stato così.